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I piccoli Comuni del centro Sardegna in tempo di crisi si impegnano per promuovere azioni capaci di favorire una politica fiscale oculata cercando di assicurare i servizi primari.
A Gavoi, ad esempio, l'amministrazione guidata dal sindaco Nanni Porcu solo qualche giorno fa ha approvato il pagamento della Tasi al fine di poter liberare risorse di bilancio da destinare alle attività che vengono considerate di fondamentale importanza.
«Le risorse purtroppo sono poche - dice Porcu - e la nostra esigenza primaria è quella di garantire alcuni servizi essenziali in tema di assistenza sociale, associazionismo, mensa scolastica, trasporti, sport e cultura. Secondo le proiezioni il nostro Comune avrà dalla Tasi un introito di circa 90 mila euro per una tassa che ogni cittadino in media pagherà intorno ai 70 euro. In questo caso è necessario tassare per confermare dei servizi che negli anni non solo si sono garantiti, ma si sono addirittura potenziati. Ogni volta che abbiamo avuto la possibilità economica e giuridica di non applicare le tasse lo abbiamo fatto, come è accaduto ad esempio anche lo scorso anno, quando è stata applicata la Tarsu invece che la Tares, optando così per una scelta che prevedeva una quota a carico dell'amministrazione per i costi relativi ai servizi con un conseguente risparmio per i cittadini».