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Dopo sei giorni di sciopero della fame in difesa dell'ospedale Nostra Signora della Mercede, il sindaco e il vice sindaco di Lanusei, Davide Ferreli e Salvatore Acampora, hanno interrotto la protesta.
Questa mattina sono stati ascoltati dalla commissione Sanità del Consiglio regionale incassando l'impegno a non declassare la struttura, unica realtà sanitaria nell'area, minacciata dalla riforma che ridisegna la rete ospedaliera in Sardegna.
"Di fronte a questi impegni - ha spiegato il sindaco - abbiamo deciso di cessare lo sciopero della fame, ma non si interromperà la nostra azione di vigilanza affinché gli impegni di oggi siano rispettati. Il lavoro dei prossimi giorni e mesi sarà intenso e impegnativo: per farlo - ha chiarito Ferreli - la popolazione dell'Ogliastra ha bisogno di amministratori in perfetta forma".
Sindaco e vice sindaco non sono soli nella loro battaglia: in molti, dal centrodestra al centrosinistra, si sono schierati al loro fianco. Tra questi il consigliere regionale del Pd, presidente della commissione Bilancio, l'ogliastrino Franco Sabatini.
"Tutti insieme - promette - scenderemo in campo per difendere questa realtà sanitaria. Il territorio ha diritto ad avere una struttura di primo livello anche se non ha numeri quanto a popolazione presente. Vorrei ricordare che l'Organizzazione mondiale della Sanità ha stabilito che ogni paziente ha diritto ad essere trasferito nel punto di massima assistenza entro 20 minuti. L'Ogliastra - ricorda Sabatini - è molto lontana da questi parametri: si trova a un'ora e trenta di ambulanza da Nuoro e a un'ora e quaranta minuti da Cagliari".