Ormai  da tanti anni, sul finire di ottobre, nei  bambini, si percepisce quel senso di stupore e meraviglia per i preparativi  di  “Halloween”, festa intrisa di mistero, horror, magia, una festività non nostra ma a quanto pare, ereditata  dai celti. Una mattina entro in aula e mentre ci prepariamo per la lezione, sento i miei alunni che entusiasti e felici,  già decidevano di come travestirsi per la festa di halloween. 

In silenzio ho ascoltato i commenti e senza intervenire ho lasciato che i loro discorsi continuassero indisturbati. In mattinata, i bambini si sono divertiti a colorare, zucche, pipistrelli, e fantasmi e continuavano a commentare su Halloween a quel punto, come si suol dire, con la collega, abbiamo preso la palla al balzo e abbiamo chiesto ai bambini se avessero mai sentito parlare di Prugadorieddu.

Alcuni di loro hanno risposto si, altri sapevano che era una festa per ricordare i defunti, ma non sapevano di come ad Ortueri venisse festeggiata. Dopo aver aperto una discussione con loro e raccontato nei dettagli di  come si festeggiasse “Prugadorieddu” i bambini sono rimasti stupiti e affascinati e di loro spontanea volontà quest'anno hanno deciso di dire NO ad HALLOWEEN e SI a PRUGADORIEDDU.

Un bambino a quel punto è intervenuto dicendo: “se noi abbiamo le nostre tradizioni perché dobbiamo festeggiare una festa che non è nostra?”

In occasione di tutti i santi e della commemorazione dei defunti, dopo pranzo, i bambini ( senza essere mascherati)  uscivano in gruppo e tutti portavano con se  una federa (coscinera), si faceva a gara per portare la federa più bella. Portavano appresso anche una piccola statua lignea che raffigurava il Purgatorio con un’ anima.

Quando bussavano alla porta, i bambini dicevano “Prugadorieddu” Le persone generosamente offrivano quello avevano in casa: noci, nocciole, fichi secchi, prugne secche, melagrana, melecotogne, castagne, dolci fatti in casa, pane e qualche soldino. Ricevuti i doni i bambini ringraziavano e la persona che offriva i doni  baciava la statua di “Prugadorieddu”. Si procedeva in questo modo per tutto il paese e per tutta la serata.

Quest'anno un gruppo di bambini di Ortueri ha voluto riscoprire la vecchia tradizione, “smascherando” Halloween e rivivendo nella loro naturalezza e spontaneità “Prugadorieddu”.