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C’è una leggenda in Sardegna che sin da piccoli ha accompagnato e accomunato tutta la popolazione isolana. Si tratta del più classico dei racconti che i genitori utilizzavano per ‘mettere in riga’ i figli piccoli, che rifiutavano di stare dentro casa a fare il sonnellino pomeridiano nelle afose giornate estive, smaniosi di giocare per le vie del vicinato.
SPAURACCHIO. Un espediente tipico della narrazione folkloristica sarda, utilizzato per educare i bimbi e convincerli a rispettare le direttive impostegli da mamma e papà senza fare troppe storie. Protagonista del racconto una creatura fantastica, che prende il nome di sa Mama ‘e su Sole (letteralmente “la Madre del Sole”), identificata come una bellissima donna che appare d’estate “passadu mesudie”, ovvero nella fascia oraria che va da mezzogiorno alle 16 circa.
CASA DOLCE CASA. Si narra che la misteriosa figura si aggirasse, coperta da testa a piedi, per le vie a quell’ora deserte, alla ricerca di bambini disobbedienti. Nel caso in cui ne avesse trovato uno, intento a giocare per strada nonostante gli ammonimenti dei genitori, lo avrebbe raggiunto e gli avrebbe lasciato un segno toccandogli la fronte e provocandogli una febbre molto alta (halentura), che sarebbe durata alcuni giorni.
Seppure ad alcuni possano apparire come metodi “crudeli”, nella tradizione sarda non di rado vengono utilizzati, tutti finalizzati a garantire sicurezza e salute ai piccoli di casa. Niente di perfido, dunque, ma soltanto un modo efficace di tenere i bambini al riparo dal solleone e dal rischio di prendere una grave insolazione.
VARIANTI STAGIONALI. In alcuni paesi della Sardegna, oltre alla sopracitata figura, si racconta esistesse anche sa Mama 'e su Frittu (la Madre del Freddo), sorella e controparte invernale della prima. E ancora, esisteva persino sa Mama 'e su Fogu (la Madre del Fuoco), per spiegare ai bimbi il fenomeno degli incendi, e sa Mama 'e su Entu (la Madre del Vento), la quale appariva quando soffiavano il forte Maestrale o la Tramontana.
Pitzinna istes in domo
Fintzas a sas battoro
In fora b'este sa Mama ‘e su sole
A chentottanta grados
Ruju che una cariasa T
i poden salvare solu sos chercos
Andamus a drommire
Amus a iscurtare
Chigulas chertende in mesu a unu melu
Su coro ‘e Limbara chi alena' in su chelu
Iscur' a tie, iscur' a chie
Non creet in sa Mama ‘e su sole
A mesudie, beranu e istiu
Fora b'est sa Mama ‘e su sole