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Il professore nuorese di religione, che era stato contestato nel febbraio scorso perché accusato di aver parlato di sesso durante le sue lezioni, ora è senza cattedra.
La Curia non gli avrebbe rinnovato l'incarico per insegnare nella scuola media del capoluogo barbaricino dove sino allo scorso anno scolastico svolgeva il suo lavoro. Il docente non di ruolo avrebbe manifestato l'intenzione - come anticipato da un quotidiano sardo - di ricorrere e presentare anche una denuncia.
Giovanni Siotto, 32 anni, era stato travolto dalle polemiche, con segnalazioni al vescovo e ai dirigenti scolastici da parte dei genitori, per aver consigliato due libri adolescenziali ("Ho 12 anni e faccio la cubista mi chiamano Principessa" e "Facciamolo a skuola") che trattano l'eros nei giovanissimi, ritenuti dai genitori "troppo espliciti".
L'insegnante aveva, però, anche ricevuto molta solidarietà ed aveva nelle settimane successive incontrato un gruppo di mamme che gli avevano manifestato comprensione sui social annunciando di essere pronto a sporgere querela per calunnia e diffamazione, soprattutto alla luce della prima contestazione di addebito disciplinare arrivatagli dalla scuola media dove insegnava. "Mi viene contestato di non essere in grado di gestire la disciplina - aveva spiegato Siotto all'ANSA - ma io uso altre metodologie didattiche non l'autoritarismo; di usare i telefonini in classe, è vero li uso per finalità didattiche; infine di aver presentato argomenti sulla sessualità in classe, cosa non vera. Cito Montessori: la civiltà al bambino non la si insegna comprimendolo ma dandogli la possibilità di essere se stesso e di interagire nell'ambiente in cui si trova". Il prof di religione ne aveva avuto anche per il vescovo di Nuoro, Mosè Marcia, che aveva dichiarato: "Il professore ha sbagliato mestiere". "Si è espresso senza conoscere i fatti - aveva replicato Siotto - un pastore d'anime non può esporsi senza sapere".