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“Ancora una volta, nel totale silenzio della Regione, la Sardegna viene individuata come discarica d’Italia. Nell'elenco dei siti idonei per il deposito nazionale delle scorie nucleari, contenuto nella Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai), pubblicato oggi dal ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, ci sono ben otto aree situate nella nostra isola che ricadono in territorio di Oristano e del Sud Sardegna”. Così il capogruppo del M5s Alessandro Solinas.
“Un fatto gravissimo - incalza - che dimostra il totale disinteresse dimostrato dal Presidente della Regione e dalla Giunta in merito. A tal proposito, il 7 gennaio 2021 il Consiglio regionale della Sardegna approvò all'unanimità un Ordine del giorno sulla ferma contrarietà del popolo sardo all'individuazione della Sardegna quale sede del Deposito Nazionale delle scorie radioattive. Un Odg che impegna il Presidente Solinas e la Giunta ad intraprendere ogni iniziativa utile, in tutte le sedi istituzionali deputate, ad esprimere e ribadire con determinazione la volontà dei sardi e a sviluppare ogni approfondimento tecnico e scientifico a supporto della posizione espressa".
"Apprendiamo con profondo rammarico che gli impegni presi sono stati nuovamente disattesi dal Governo regionale che, in questi cinque anni, non ha mosso un dito per impedire che la Sardegna diventi la pattumiera d’Italia. Il popolo sardo – prosegue il capogruppo pentastellato - si è espresso numerose volte e con assoluta fermezza riguardo la propria contrarietà all'utilizzo del suolo del territorio regionale per la costruzione di un deposito di scorie radioattive ma la Regione, dalla quale ci saremmo aspettati una levata di scudi, ha proseguito nel totale immobilismo".
"Durante il referendum consultivo popolare del maggio 2011 – conclude - oltre il 97 per cento della popolazione votò contro la localizzazione delle scorie sull'isola. Intendiamo dare battaglia affinché il voto dei sardi si traduca nella voce di un popolo che ha sempre detto no alle scorie e che oggi ha il diritto di essere ascoltato”.
Pronta la risposta del governatore sardo Solinas, che dichiara: "La Sardegna si è già espressa a suo tempo con un NO che non poteva lasciare spazio a dubbi. La riproposizione della Sardegna come sede di deposito di rifiuti nucleari – se fosse vero – sarebbe un attacco frontale che la Regione e l’intero Popolo sardo non sono disposti ad accettare".
"Reagiremo - aggiunge il leader del Psd'Az -, senza indugio o tentennamenti, con ogni strumento democratico a disposizione. Sarebbe inaccettabile che si calpestassero esiti referendari e specifiche norme regionali, di cui la Sardegna ha voluto dotarsi per scongiurare inaccettabili forme prevaricatorie come queste. Prenderò immediati contatti con i vertici del Governo, per accertarmi che la leale collaborazione fra istituzioni e la correttezza dei rapporti fra Stato e Regione non sia stata compromessa".