PHOTO
Dovra' pagare oltre 27mila euro, piu' spese legali per altri 3mila circa, la proprietaria di una villa con piscina a Porto Cervo che non aveva saldato le bollette dell'acqua.
Fra il marzo 2010 e il settembre 2013 il debito era lievitato fino a 27.606 euro, ma la titolare dell'utenza aveva fatto causa al gestore idrico della Sardegna, Abbanoa, contestando i consumi rilevati: ottomila metri cubi d'acqua in tre anni, necessari anche per piscina, irrigazione prato quotidiana e personale di servizio, come emerso dalle verifiche dei consulenti tecnici.
Eppure nelll'atto di citazione la propritaria aveva fatto riferimento a un presunto "disagio sociale causato dalla richiesta di somme inverosimili per il diritto all'acqua quale bene primario del cittadino".
Il tribunale di Tempio Pausania ha dato torto alla donna, che si era rivolta a uno studio legale di Arzachena. Le verifiche, infatti, non hanno evidenziato anomali nell'impianto idrico o nel contatore riconducibili ad Abbanoa,