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Il nuovo istituto penitenziario di Oristano a Massama si appresta a diventare un carcere di massima sicurezza. Un decreto del ministero di grazia e giustizia emanato lo scorso 2 settembre stabilisce che la struttura carceraria oristanese sia riservata esclusivamente ai detenuti in regime "ex 41 bis", mafiosi e camorristi sottoposti a rigidi controlli.
A rivelare l'intenzione del ministero e a contestarla duramente sono stati stamane i consiglieri regionali oristanesi del Pd Antonio Solinas e Mario Tendas che hanno gia' presentato un'interrogazione al presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, chiedendo un suo immediato intervento che includa il coinvolgimento dei parlamentari sardi.
"Secondo il disegno del ministero, a Massama si chiudera' la sezione destinata ai detenuti locali e, quindi, verra' meno il principio della territorialita' della pena", ha dichiarato Solinas, che ha evidenziato come si perderanno anche i progetti finanziati dalla Regione per l'alternanza pena/lavoro in cui sono gia' coinvolti reclusi di Massama, impegnati negli scavi archeologico di Mont'e Prama a Cabras e in attivita' agricole in aziende del circondario.
Solinas ha rilanciato i timori mai sopiti di possibili infiltrazioni mafiose nell'Oristanese, a causa della presenza dei detenuti con un regime di controllo cosi' elevato. Tendas ha manifestato l'esigenza di mobilitarsi subito contro il provvedimento del ministero: "Il decreto entrera' in vigore entro il 3 novembre", ha spiegato il consigliere regionale.
"Dobbiamo fare di tutto per bloccarne l'attuazione". Tendas ha riferito che a Massama e' gia' cominciato il trasferimento dei detenuti comuni. Complessivamente nel nuovo carcere a settembre erano presenti 302 detenuti, a fronte di 266 posti previsti: una situazione di sovraffollamento denunciata la scorsa settimana dalla presidente del movimento Socialismo Diritti e Riforme, Maria Grazia Caligaris.