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Papa Francesco ieri pomeriggio, prima di raggiungere il Largo Carlo Felice, dove era atteso da 50 mila giovani, e dopo aver lasciato a bordo della Papa mobile la Facoltà Teologica Regionale, ha chiesto di bloccare il corteo vicino all’incrocio tra viale Buoncammino e via Luigi Giussani. Gli agenti della gendarmeria vaticana e le forze di polizia hanno rispettato la volontà del Pontefice fermando così per un attimo la sua corsa lungo le strade di Cagliari.
Anche le telecamere che hanno trasmesso in diretta la visita del Papa in Sardegna hanno perso per un istante un momento che ha segnato ancora una volta la forza d’animo e la grande generosità che contraddistingue Papa Francesco. L’arcivescovo di Cagliari, Mons. Arrigo Miglio, aveva infatti riferito al Pontefice che i detenuti del carcere di Buoncammino aspettavano con ansia il suo passaggio.
E così, Papa Francesco, ha voluto addirittura sostare per un attimo davanti ai carcerati per lanciare loro, con il suo sguardo carico di affetto, un messaggio di speranza. Si è sbracciato per salutarli e li ha fatti sentire uomini in tutta la loro dignità. Quelle persone, segnate dall’ombra delle sbarre, hanno ricevuto in quel momento un forte segnale d’amore.
Papa Francesco, lontano dagli occhi indiscreti di obiettivi e telecamere, ha voluto ribadire ancora una volta un concetto per lui fondamentale: nessuno può essere escluso dall’amore.
FOTO DI CLAUDIA GIUSEPPETTI