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E’ ripreso ieri il processo a don Usai, sacerdote originario di Assolo, responsabile della comunità “Il Samaritano”, arrestato alla fine del 2010 con l’accusa di violenza sessuale e favoreggiamento alla prostituzione ai danni di un’immigrata nigeriana.
La donna ha confermato infatti ieri la sua posizione di accusa nei confronti del prete davanti al giudice del tribunale di Oristano, in cui dichiara di aver ceduto alle avances del prete per assicurarsi un posto di lavoro a tempo indeterminato e il rinnovo del permesso di soggiorno.
Dopo una lunga interruzione dovuta ad alcuni problemi di salute dell’imputato, il processo ha ripreso il via riservando non pochi colpi di scena, tra cui la testimonianza della presunta vittima di violenza che ha dichiarato di aver ricevuto il sacerdote a casa qualche giorno fa per implorarla di non presentarsi in aula a testimoniare contro di lui.
E poi la testimonianza di un anziano detenuto calabrese, Mario Serpa, ospite della comunità “Il Samaritano” negli anni ai quali si fa riferimento ai fatti contestati al sacerdote.
Quest’ultimo ha smentito le sue dichiarazioni contenute nel verbale del 2010 e il presunto giro di prostituzione, affermando in Tribunale che se ci fosse stato davvero se ne sarebbe accorto e ne avrebbe approfittato subito.
Le date del processo sono state aggiornate e si terranno il 17 aprile e il 12 maggio.
Foto copertina tratta da Ansa.it