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Sono ore di apprensione e incertezze a Nuoro riguardo la sorte del Polo universitario locale, dopo che il consorzio che gestiva la didattica e si occupava di erogare i servizi agli studenti è stato sciolto per effetto di una legge regionale e dovrà essere sostituito da una fondazione. Gli 800 studenti dei cinque corsi di laurea attivi nel capoluogo barbaricino, a partire dal 1° gennaio non potranno più frequentare le lezioni in presenza, consultare libri e volumi custoditi in biblioteca, usufruire di aule studio, mensa e del supporto delle segreterie. Una situazione che ha generato sconcerto nella popolazione studentesca (qui la lettera pubblicata da Sardegna Live) e nei numerosi dipendenti del consorzio ritrovatisi senza lavoro.
Il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, non è disposto a soprassedere: “La Regione ha compiuto una rapina nei confronti della comunità territoriale – dichiara a Sardegna Live – mettendo in liquidazione e commissariando il Consorzio per la promozione degli studi universitari che non solo eroga i servizi universitari e didattici in città, ma è anche il braccio operativo di un centro di ricerca che si chiama Restart e che ha impostato progetti finanziati dall’Unione Europea e dal Govenrno per milioni di euro. È di ieri la notizia dell’aggiudicazione di un bando relativo all’innovazione al quale avevamo aderito il 7 novembre vincendo 13 milioni di euro per un innovation hub di Barbagia da sviluppare a Pratosardo, che avrebbe posto i corsi accademici nuoresi sempre più in contatto con università di livello nazionale e internazionale. Tutto questo ora viene messo in discussione. Perché?”.
“Non c’era nessuna ragione per sciogliere un Consorzio che vanta bilanci da milioni di euro ed eroga servizi di altissimo livello – osserva il sindaco esprimendo il proprio disappunto –. Una cosa assurda. Sono disposto a fare qualsiasi tipo di battaglia. Ci siamo già rivolti al Governo nazionale perché impugni la legge regionale che ha determinato tutto ciò e adesso voglio vedere come la Regione amministrerà una vicenda così complessa in maniera così disarticolata rispetto al territorio. Una cosa è certa: sono dalla parte degli studenti in assoluto, sarò al loro fianco insieme alla maggioranza del Consiglio comunale”.
Sono 800 gli studenti che afferiscono ai corsi di laurea nuoresi di Scienze Forestali e Ambientali e Sistemi Forestali e Ambientali (presso la sede di Sa Terra Mala) e Infermieristica, Scienze dei Servizi Giuridici per l’Amministrazione, Gestione e Promozione Turistica di Itinerari della Cultura e dell’Ambiente (presso la sede di via Salaris). Decine i funzionari e dipendenti della ditta che erogava i servizi. Lo stop dell’università rischia di divenire un disastro non solo culturale e sociale ma anche economico per la città. “È tutta colpa della Regione – incalza Andrea Soddu –. I responsabili hanno nomi cognomi e sono alcuni consiglieri regionali del territorio. Da parte nostra non può che arrivare la massima condanna rispetto a questi atti. Difenderemo in tutte le sedi istituzionali e giuridiche gli interessi della nostra comunità”.
Si può prospettare una via di uscita in tempi ragionevoli? “Io faccio politica – dichiara il sindaco a Sardegna Live – e cerco sempre delle soluzioni: la prima è che sospendano immediatamente questa legge evitando di applicarla. Si ritorni a quello che si conosce: il Consorzio universitario come era stato organizzato dai suoi padri fondatori nel 1990. Quando si fanno le cose bisogna farle con la testa non con i piedi, come è avvenuto in questo caso”.