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Nel cuore della Sardegna, fra Barbagia e Ogliastra, si apre una gola naturale di origine erosiva senza eguali in tutto il continente europeo. Il canyon Gorropu demarca il confine tra i comuni di Orgosolo e Urzulei, costituito da pareti che raggiungono anche i 500 metri di altezza ed una larghezza che varia dai 4 metri nei punti più stretti fino a raggiungere alcune decine nei più ampi. È considerato il canyon più profondo d’Italia e uno dei più profondi in Europa, voragine mozzafiato modellata nel tempo dal rio Flumineddu che scorre sul fondo della gola, alimentato da acque che attraversano il Supramonte.
TEATRO DI LEGGENDE. Oggi è “patria” del trakking, meta obbligatoria per appassionati ed escursionisti in cerca di magiche esperienze fra i sentieri selvaggi e rocciosi del Gorropu. Questo evocativo monumento naturale, oltre che attrazione turistica è inevitabilmente fonte di suggestioni, scrigno di leggende e racconti affascinanti, entrati di diritto nella tradizione mitologica isolana. Si narra infatti che la gola sia abitata da esseri fantastici, dotati di poteri straordinari e capaci anche di compiere azioni spregevoli. Fra tutti, i più noti sono sos Drullios, esseri malvagi che escono allo scoperto soltanto durante le notti tempestose.
SOS DRULLIOS. Secondo la tradizione, il loro aspetto sarebbe simile a quello della Morte, conferito da un viso spiritato e un’espressione che ricorderebbe un urlo angosciato e senza fine. Si racconta che col favore delle tenebre queste creature si divertissero a saccheggiare le abitazioni vicine e fare razzie di bestiame, distruggendo i pinnettos del Supramonte. Con buone probabilità la leggenda potrebbe essere nata dalle scorribande di saccheggiatori e banditi che trovavano rifugio in luoghi difficilmente raggiungibili entrando in azione di notte per procacciarsi il necessario per vivere.
CREATURE DEL CANYON. Ma non sono gli unici esseri a trovare rifugio nella profonda gola. Un tempo si parlava infatti anche de Sa mama de su Gorropu (La madre del Gorropu), anch’essa creatura malvagia e spaventosa delle cui spregevoli gesta si narrava nei paesi vicini. E ancora, l’infernale canyon sarebbe la tana de Sa Tentassione (Il Diavolo), dalla quale in passato in tanti si recavano per affidarle la propria anima in cambio de sas richesas mundanas (le ricchezze terrene). Questi, tuttavia, andavano incontro alla morte: oppressi dall’angoscia e sopraffatti dalla disperazione finivano per togliersi la vita.
ECHI DI SARDEGNA. Dalle profondità della gola di Gorropu gli echi leggendari risuonano in tutto il territorio. Questo luogo, come tanti altri nell'Isola, rappresenta lo scenario perfetto per regalare ai raccontatori di miti nuovi protagonisti e spaventosi soggetti che arricchiscono di fascino e mistero il selvaggio territorio dell’entroterra sardo. Racconti che entrano di diritto nell’ampio ventaglio di leggende sulla Sardegna e che contribuiscono ad alimentare la curiosità di appassionati e visitatori, travolti dal fascino di questo mondo incantato.