PHOTO
Nel suo libro, (Qui potete leggere il servizio completo https://www.sardegnalive.net/news/speciali/41205/daniela-floris-e-il-suo-adorabile-cane-shonny-in-un-libro-parlo-della-mia-malattia-e-di-come-un-amico-a-4-zampe-riesce-a-salvarti-la-vita), ha cercato di dar forza a chi, come lei, ogni giorno deve lottare contro una grave malattia ma anche con la speranza che, dopo averlo letto, possa svegliare nei suoi lettori il desiderio di adottare un cane, magari il primo incontrato sul ciglio della strada o una povera anima che da anni si trova chiusa nel box di qualche canile fatiscente. Daniela Floris, 39 anni, originaria di Iglesias, abita a Portoscuso e dalla tenera età dei 14 anni si prende cura delle bestiole abbandonate.
“Fino a tre mesi fa, destinavo parte del ricavato ai randagini di cui mi prendo cura personalmente, non faccio parte di nessuna associazione, mi definisco “una volontaria di strada” perché è proprio dei cagnolini vaganti per le strade che mi prendo cura; ma poi Shonny – dice Daniela a Sardegna Live - si è ammalato e ora devo occuparmi di lui come lui ha sostenuto me nel momento più brutto della mia vita, questo non significa che io abbia “abbandonato” i miei randagini ma è certo che adesso debba dedicare più attenzioni al mio Shonny”.
La malattia di Shonny
“A fine ottobre Shonny – racconta Daniela Floris - è stato molto male, portato d’urgenza dal veterinario e presto fatta la diagnosi: il cagnolino è affetto da un tumore ma, come se non bastasse, gli è stata diagnosticata una grave cardiopatia degenerativa della valvola mitrale, per assurdo è la stessa parte del cuore che non funziona neanche a me. Da quel giorno Shonny deve stare costantemente sotto terapia, comincia alle 5 del mattino per finire alle 5 del pomeriggio; farmaci che non sono mutuabili e per tanto hanno un costo anche abbastanza elevato; da questo punto di vista il mio libro è stato la nostra salvezza infatti grazie agli incassi posso continuare a sostenere la spesa per le medicine e per le visite veterinarie, cosa pressoché impossibile se avessi dovuto fare affidamento al mio stipendio da fame”.
Il ricavato della vendita del libro
La vendita del libro autobiografico, il ricavato serve per acquistare i costosissimi farmaci per Shonny L’auspicio, racconta la donna, è che il suo libro possa continuare ad accendere la speranza nei più deboli e ad aiutare i randagini a trovare casa ma, questa volta, possa essere d'aiuto anche a me e soprattutto a Shonny in modo tale da continuare a garantirgli le cure.