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Nella foto una trappola per zanzare
Un'azione di monitoraggio, di prevenzione e di controllo del virus Zika nelle aree di frontiera, così da essere pronti all'adozione di misure adeguate a fronteggiarne un possibile ingresso nell'isola e a ridurre il rischio di trasmissione.
È quanto sta portando avanti l'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna grazie alla collaborazione avviata a marzo con l’Autorità sanitaria di frontiera per il Nord Sardegna, che ha consentito di installare alcune trappole entomologiche nei porti e aeroporti del Nord Sardegna.
L'obiettivo è quello di catturare l'insetto vettore e, attraverso test di analisi biomolecolare, verificare la presenza del virus nell'insetto.
In questa prima fase di sorveglianza sono stati scelti l’aeroporto militare e civile di Alghero, i porti di Porto Torres, Santa Teresa Gallura e Olbia quindi l’aeroporto di Olbia, aviazione commerciale e aviazione generale. In quest'ambito, a essere protagonista con l'Izs e competente a identificare le “zone sensibili” è l'Unità territoriale di sanità marittima aerea di Porto Torres, che dipende dall’Usmaf di Napoli.
È in corso l’azione di estensione dell’attività ai porti e aeroporti del Sud dell’Isola. Il monitoraggio durerà da maggio sino alla fine di ottobre, poi si valuterà, in base ai risultati ottenuti, la modalità di prosecuzione del lavoro intrapreso.
Il virus Zika, arbovirus della famiglia Flaviviridae, è trasmesso dalla zanzara Aedes aegypti la cui presenza non è mai stata segnalata in Sardegna. Nell'isola tuttavia è presente una specie con caratteristiche molto simili, Aedes albopictus, la cosiddetta zanzara tigre, anch’essa ritenuta potenziale vettore del virus, oltre che di West Nile, Chikungunya e Dengue, che causano le corrispettive zoonosi.
«Parliamo di malattie “emergenti” – afferma il direttore generale dell’Izs Alberto Laddomada – perché si stanno diffondendo sempre più virus che sono il risultato delle modifiche dell’ecosistema. Inoltre, al giorno d'oggi, si viaggia con maggiore facilità, per cui non è raro che alcuni di questi virus possano essere importati nel nostro Paese. Non si dimentichi, poi, il fatto che alcuni insetti possono anche essere trasportati attraverso gli scambi commerciali di merci».
Da qui la necessità di attivare un'attività di sorveglianza entomologica per conoscere la densità di popolazione delle zanzare tigre.
A dire il vero l'istituto di via Duca degli Abruzzi, con il Servizio entomologico e in collaborazione con il laboratorio di Virologia, ha già da tempo attivato un sistema collaudato per monitorare la zanzara tigre in area urbana, con costi limitati. Sono, infatti, dodici le trappole entomologiche per la cattura di insetti del genere Aedes situate tra Cagliari, Oristano, Tortolì, Nuoro, Olbia, Sassari e Alghero. L'Izs, a partire dalla comparsa della blue tongue nell’isola ad agosto del 2000, e ancora prima nell’azione di prevenzione della leishmaniosi umana, è sempre stato in prima linea con i suoi operatori che negli anni hanno acquisito un alto grado di professionalità.
«L’intento – spiega Giuseppe Satta, responsabile del Servizio