Certo non si può dire che sia un politico di lungo corso e neppure che la politica sia stata il suo pane. Carlo si affaccia per la prima volta alla finestra di un amministrazione pubblica e lo fa con la stoffa di chi è più abituato ad agire che a parlare. Il suo curriculum vitae parla chiaro: per tanti anni ex direttore tecnico di una grossa società che opera nel settore del calcestruzzo, ancor prima responsabile vendite di un'azienda del settore edile.

Attualmente si è riscoperto come piccolo imprenditore dopo che l'azienda lo aveva collocato nella famigerata cassa integrazione, la quale oggi accomuna tante persone in Italia e che nella maggior parte dei casi provoca disperazione, umiliazioni, sconvolgimenti familiari e in particolari situazioni esonda in criminalità dettata dalla necessità. Cosi non è stato per Carlo, il quale non si è perso d'animo neppure per un attimo, rimboccandosi le maniche della camicia, con grande coraggio e determinazione ha scelto la strada più difficile: aprire un'attività in proprio. Non è una cosa semplice alla soglia del mezzo secolo di età, ma lui c'è l'ha fatta e dal 05 giugno si ripropone di fare la stessa cosa per il suo paese, se gli elettori gliene concederanno la possibilità.

 

Ha qualche tessera di partito in tasca?

No, non sono iscritto a nessun partito. Ho deciso di impegnarmi per la mia comunità in una lista civica, che nasce dal coinvolgimento dei cittadini masesi. Il nostro programma nasce così: tutti siamo chiamati a dare una mano, non sono necessarie le tessere.

 

Ci parli della sua idea di Elmas..

Elmas è un paese di quasi 10.000 abitanti con molte risorse non sfruttate: penso alla Laguna di Santa Gilla, alle nostre tradizioni e alla nostra cultura (a cui sono molto legato), alla vicinanza con l’aeroporto, alla zona industriale. Penso ad una cittadina che sa valorizzare quello che ha per generare benessere, lavoro e qualità della vita. Penso anche ad una comunità unita, dove tutti i cittadini, sia quelli masesi da generazioni e sia i nuovi residenti, si sentano a casa. Serve l’impegno di tutti: amministratori, associazioni, cittadini.

 

Crede che la vecchia politica abbia più chance di vittoria?

Non so esattamente cosa si intenda per “vecchia politica” e non voglio parlar male delle altre liste. Se ci si riferisce a chi ha amministrato Elmas negli ultimi 20 anni, posso dire che c’è stanchezza nei cittadini e che i tempi sono maturi per un progetto nuovo, più incisivo e moderno. Sono fiducioso.

 

Pensa che la sua lista, capitanata da Maria Laura Orrù, ha le carte in regola per governare?

Il nostro programma amministrativo è completo, coerente, nuovo per come è nato e per i suoi contenuti. La lista è composta da persone come me, alla prima esperienza di candidatura, ma anche da persone che hanno già ricoperto incarichi amministrativi. C’è molta voglia di rimboccarsi le maniche per il futuro di Elmas. La stessa Maria Laura è relativamente giovane (34 anni) ma preparatissima e motivata. Si è formata professionalmente come ingegnere e architetto, mentre politicamente ha le idee chiare. Ho trovato in lei una limpidezza, una passione, una correttezza che mi fanno ben sperare davvero.

 

A suo parere il vostro candidato sindaco ha fatto la cosa giusta decidendo di abbandonare il PD?

Questa è una sua decisione personale, non spetta a me giudicare, però ho molto apprezzato quello che ci ha detto: “l’ho fatto non per convenienza, ma perché non mi ritrovavo più