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Negli allevamenti di ovini in Sardegna, dal nord al sud, dalla costa occidentale a quella orientale, dilaga la lingua blu. A rilanciare l'allarme è Coldiretti, che segnala "centinaia di casi conclamati e tanti altri in fase di accertamento".
"I focolai - spiega l'associazione - sono estesi in tutta la regione e dai pochi casi di qualche settimana fa a oggi la lingua blu nell'Isola sta raggiungendo proporzioni devastanti per gli allevamenti che scontano gravi perdite di animali e ingenti danni ai fatturati".
Nel mirino di Coldiretti c'è ancora una volta la Regione, colpevole di non aver attivato tempestivamente in vista dell'estate la somministrazione dei vaccini e sostenuto gli allevatori nell'acquisto degli antiparassitari. "L'immobilismo degli assessorati dell'Agricoltura e della Sanità, in particolare, hanno portato a una situazione insostenibile per i nostri allevamenti, con gravi responsabilità", sottolineano il presidente e il direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba.
Secondo i dati raccolti dall'associazione, la situazione più critica si registra nel Cagliaritano, "dove la lingua blu non risparmia né la costa orientale né quella occidentale". Dal Sulcis, dove erano stati registrati i primi focolai, il virus si è propagato negli allevamenti di Iglesiente, Guspini e Arbus, per poi toccare la fascia del Campidano e arrivare sino al Sarrabus-Gerrei.
Focolai in forte espansione anche nell'Oristanese, colpito in particolare nelle zone da Ghilarza a Cuglieri, da Sedilo a Bonarcado, passando per Paulilatino, San Nicolò Gerrei, Uras e Marrubiu. Non è indenne nemmeno la provincia di Nuoro con molti casi in via di accertamento, ma con casi già ampiamente conclamati in Baronia e in Ogliastra.
Nel nord Sardegna resta la Gallura la zona con più focolai che hanno messo in crisi anche il settore bovino da carne per via del blocco alle movimentazioni e anche qui più volte, ricordano Cualbu e Saba, "Coldiretti ha chiesto che venisse fornito il vaccino per evitare quello che puntualmente è avvenuto. Nonostante queste sollecitazioni ancora tutto è fermo".