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Oltre mille litri di acqua con una soluzione di candeggina al due per cento sono stati spruzzati nelle spiagge di Zahara de los Atunesla, vicino a Cadice (Spagna), in previsione della fine del confinamento e della possibilità per i bambini di andare in riva al mare dopo sei settimane chiusi in casa. Gli ambientalisti sono andati su tutte le furie e hanno accusato le autorità di aver causato “danni brutali” all'ecosistema locale. Secondo loro infatti la candeggina ha arrecato un danno irragionevole all'ecologia locale perché spiagge e dune offrivano spazi di riproduzione e nidificazione per uccelli migratori protetti come il piviere col dorso nero.
Gli attivisti sostengono che diversi nidi con uova siano stati distrutti dai trattori, utilizzati per trasportare il liquido. Inoltre gli ambientalisti hanno detto che la candeggina “ha ucciso tutto sul terreno, non si vede nulla, nemmeno gli insetti. La candeggina viene utilizzata come un potente disinfettante, è logico che venga utilizzata per disinfettare strade e asfalto, ma qui il danno è stato brutale: hanno devastato gli spazi delle dune e sono andati contro tutte le regole. È stata un'aberrazione ciò che hanno fatto, anche tenendo conto del fatto che il virus vive nelle persone non in spiaggia”.
Il funzionario locale Agustín Conejo ha fatto le scuse pubbliche ammettendo che si è trattata di una «mossa sbagliata, è stato un errore fatto con le migliori intenzioni». La città di 1.300 residenti ha cercato di proteggersi dalla pandemia che si sta diffondendo spruzzando le strade con una soluzione disinfettante e addirittura costruito un "arco di fumigazione" per le auto che entrano nel villaggio, ma la scelta di “sanificare” anche la spiaggia è stato un grave errore.