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È morto a 61 anni Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra catturato nel gennaio scorso dopo 30 anni di latitanza.
Il superlatitante era ricoverato nell'ospedale dell'Aquila, soffriva di una grave forma di tumore al colon che gli era stata diagnosticata mentre era ancora ricercato, a fine 2020.
Nell’ultimo periodo Messina Denaro era stato sottoposto alla terapia del dolore e alla nutrizione parentale per il sostegno fisico. Ad agosto, invece, si era sottoposto a un intervento chirurgico per un’occlusione intestinale. Venerdì scorso, sulla base del testamento biologico lasciato dal boss che ha rifiutato l'accanimento terapeutico, gli è stata interrotta l'alimentazione ed è stato dichiarato in coma irreversibile.
Prima di perdere coscienza ha incontrato alcuni familiari e dato il cognome alla figlia Lorenza Alagna, avuta in latitanza e mai riconosciuta. La ragazza, che aveva incontrato il padre per la prima volta in carcere ad aprile, insieme a una delle sorelle del capomafia e alla nipote Lorenza Guttadauro, che è anche il difensore del boss, è stata al suo capezzale negli ultimi giorni.
Messina Denaro era nato a Castelvetrano, Trapani, il 26 aprile 1962. Ritenuto tra i mandanti degli attentati del 1992 in cui morirono i giudici Falcone e Borsellino e delle stragi di Roma, Firenze e Milano del 1993. Fu condannato più volte all’ergastolo per decine di omicidi, tra i quali anche la morte di Giuseppe Di Matteo, rapito a soli 12 anni e sciolto nell'acido tre anni dopo perché figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo.