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Abbiamo parlato di dipendenza affettiva e come riconoscerla. Oggi vogliamo rivolgerci ai lettori vicini alle persone che soffrono di questa dipendenza: genitori, amici e parenti che si rendono conto della situazione di pericolo in cui verte il proprio caro e, in modo passivo, assistono al lento e logorante effetto della dipendenza affettiva in una relazione.
La dipendenza non solo trasforma, mette alla prova i rapporti con il mondo che vive all’esterno della relazione. Questo capita perché, per non sentirsi giudicate o osteggiate, si inizia a mentire, a proteggere, a sminuire i fatti. I cari si accorgono e può capitare che si inclinino i rapporti compromessi da mancanza di fiducia a seguito delle scoperte.
Carlotta racconta cosa ha vissuto stando vicina alla sua amica immersa in una relazione tossica: “Conoscevo Chiara da anni e l’ho vista diventare quasi un'altra persona dopo il fidanzamento con lui. Era diventata molto vulnerabile, triste e persa. Mi dava l’idea che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa se solo lui glielo avesse chiesto. Lui era violento psicologicamente, la denigrava e la utilizzava economicamente. Quando ci parlavo capivo che lei ne fosse consapevole, ma allo stesso tempo mi diceva che non riusciva a lasciarlo e che aveva bisogno di stare con lui. Prendeva sempre un treno per raggiungerlo (lui non voleva spendere o stancarsi); ogni volta che arrivava a destinazione mi mandava un messaggio per avvisarmi, mi sono tante volte chiesta se quello sarebbe potuto essere l’ultimo da lei ricevuto.”
Laura ci spiega: “Vedere la tua migliore amica trasformarsi in cameriera, mamma, psicologa e segretaria del suo fidanzato è doloroso. Lo diviene ancor di più quando lui è un traditore, neanche troppo attento, e lei crede a qualsiasi sua bugia. Tu sai qual è la verità, tu vedi come la tratta, tu non riesci a digerire quelle menzogne perché le vuoi bene, ma soprattutto, non lo idealizzi come lo idealizza lei. L’ha sfruttata e spremuta sino all’osso nel periodo della pandemia. Oggi è riuscita a lasciarlo, ma lui la tiene ancora in pugno”
Vedere un caro idealizzare il partner; immaginare i rischi e pericoli che si celano dietro certe relazioni e non esser ascoltati dalle persone direttamente coinvolte; sperare che riesca ad avere la forza di uscire da quella relazione. E poi la rabbia. Fa arrabbiare vedere il proprio caro diventare le ombre dei propri uomini o donne. Per questo abbiamo chiesto alla dottoressa Claudia Demontis, psicologa specializzata in dipendenze affettive, il suo consiglio da esperta.
Dottoressa come si può aiutare, nei limiti della preparazione personale, una persona cara immersa in una relazione tossica?
“Sicuramente non dispensando consigli che tanto la persona ferita non seguirà, per cui approfittiamo del fatto che abbia voglia di parlarne e diamole spazio per raccontare il suo malessere e chiederle cosa intende fare per liberarsi dalla relazione tossica. Raccontare la propria storia e confrontarsi aiuta a rendersi conto della gravità della situazione che si sta vivendo.”
Cosa si può dire o fare quando un’amica che viene picchiata continua a voler stare con il proprio partner?
“Prima di tutto rassicurarla dicendole che può contare sulla sua fiducia e che qualsiasi decisione scelga di prendere non verrà giudicata, in secondo luogo sarebbe meglio accompagnarla in un centro antiviolenza o da uno psicoterapeuta precedentemente contattati in modo da fornire strumenti concreti per affrontare la situazione.”
Vale lo stesso per quanto riguarda la violenza psicologica?
“Assolutamente si! La violenza psicologica è spesso il preambolo di quella fisica. Si comincia con piccole battute sminuenti per poi passare all’umiliazione con lo scopo di far abbassare il livello di autostima e di difesa e preparare il terreno allo scontro fisico, dapprima con una spinta o uno schiaffo per poi passare ad aggressioni più pesanti giustificandole con l’eccessiva gelosia o il “troppo amore”.”
Amici e parenti diventano spettatori che danno i primi consigli. Tali consigli non vengono quasi mai presi in considerazione, cosa si può fare concretamente per far capire al proprio caro che ha un problema e che (alle volte) potrebbe rischiare la vita?
“Spesso i consigli mascherano un giudizio o una compassione, per cui sarebbe meglio mostrare al proprio caro una situazione analoga se non peggiore nella quale possa identificarsi per fargli anche capire quali potrebbero essere le conseguenze, come ad esempio suggerire un film o un libro che affronta tali tematiche. Un film che consiglio sulle relazioni tossiche è Revolutionary Road mentre un libro biografico (da cui è stato tratto anche un film) sulla rinascita è Wild-una storia selvaggia di avventura e rinascita.”