«Non so se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia». Così, oggi, la premier Giorgia Meloni, ha preso le distanze dal Manifesto di Ventotene durante il suo discorso alla Camera tenuto in vista del Consiglio europeo di domani per illustrare le posizioni che l'Italia intende sostenere durante l'incontro internazionale. «Non mi è chiarissima neanche la vostra idea di Europa - ha detto la presidente rivolgendosi alle opposizioni -, perché nella manifestazione di sabato a piazza del Popolo e anche in quest'aula è stato richiamato da moltissimi partecipanti il Manifesto di Ventotene: spero non l'abbiano mai letto, perché l'alternativa sarebbe spaventosa».

«A beneficio di chi ci guarda da casa e per chi non dovesse averlo mai letto - ha commentato la presidente del Consiglio - cito: "La rivoluzione europea, per rispondere alle nostre esigenze, dovrà essere socialista"; "La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso"; "La metodologia politica democratica sarà un peso morto nella crisi rivoluzionaria"; "Il partito rivoluzionario attinge la visione e la sicurezza di quel che va fatto non da una preventiva consacrazione da parte dell’ancora inesistente volontà popolare, ma dalla coscienza di rappresentare le esigenze profonde della società moderna. Dà in tal modo le prime direttive del nuovo ordine, la prima disciplina sociale alle informi masse. Attraverso questa dittatura del partito rivoluzionario si forma il nuovo stato, e attorno ad esso la vera democrazia"».

Le parole di Meloni hanno suscitato aspre polemiche in Aula, con i deputati di minoranza che hanno preso apertamente le distanze dal Governo accusando Meloni di aver preso dei passaggi del Manifesto decontestualizzandoli e condannado le parole della premier al grido di "Vergogna! Vergogna!".

«VENTOTENE MANIFESTO DEGLI ANTIFASCISTI»

Duro il giudizio della segretaria del Pd Elly Schlein, che scrive su Facebook: «Giorgia Meloni non solo non ha il coraggio di difendere i valori su cui l'Unione è fondata dagli attacchi di Trump e di Musk, ma ha deciso in aula di nascondere le divisioni del suo governo oltraggiando la memoria europea. Noi non accettiamo tentativi di riscrivere la storia».

Il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, ha dichiarato: «Come può Giorgia Meloni condividere le idee di chi fu mandato al confino dal regime fascista di cui fece parte quell'Almirante che tanto l'ha ispirata? Ventotene è il manifesto dell'Europa della libertà, della pace, del lavoro, dell'eguaglianza sociale, contro ogni nazionalismo. Sappiamo bene che non è l'Europa della Meloni. Infatti è la nostra idea d’Europa. È l'Europa degli antifascisti».

COS'È IL MANIFESTO DI VENTOTENE

Il Manifesto di Ventotene è un documento redatto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni mentre erano confinati sull'isola di Ventotene durante il regime fascista. Il testo, intitolato "Per un'Europa libera e unita", è considerato uno dei fondamenti ideologici dell'integrazione europea.

Durante la Seconda guerra mondiale, Spinelli e Rossi, oppositori del fascismo, immaginarono un’Europa unita come alternativa ai nazionalismi che avevano portato ai conflitti. Il manifesto venne scritto in clandestinità e diffuso grazie ad alcune donne come Ursula Hirschmann e Ada Rossi, che ne favorirono la diffusione.

Il documento proponeva la creazione di una federazione europea per evitare nuovi conflitti e sosteneva la necessità di un'unità politica e non solo economica tra i paesi europei. L’Europa unita, per gli ideatori del manifesto, doveva essere fondata su principi democratici e di libertà. L’economia doveva essere regolata per garantire equità sociale.

Lo Stato federale europeo avrebbe avuto poteri sovranazionali per garantire pace e diritti ai cittadini. Si proponeva un governo centrale con il potere di gestire questioni comuni come la politica estera e la difesa.

Questi punti cruciali fecerò in modo che il Manifesto di Ventotene influenzasse il processo di integrazione europea, ispirando la nascita delle prime istituzioni europee come la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio) fino all'avvento della moderna Ue. Spinelli divenne uno dei principali promotori dell’Unione Europea, lavorando al progetto del Parlamento europeo.

Oggi il Manifestoè considerato un testo simbolico per l'Unione Europea e per il federalismo europeo. Il suo spirito è alla base dell'idea di una comunità europea unita e solidale.