Riaperture, coprifuoco, rientro a scuola. Il prossimo decreto Covid, contenente la road map della ripartenza dal 26 aprile, sul tavolo del Consiglio dei ministri che, a quanto apprende l'Adnkronos, dovrebbe tenersi nel pomeriggio di domani. Tra giovedì e venerdì si terrà un altro Consiglio dei ministri sul Recovery plan.

Il governo guidato da Mario Draghi sta mettendo a punto gli ultimi dettagli del provvedimento che sarà varato dopo la riunione del Comitato tecnico scientifico, convocata oggi per analizzare le linee sulle riaperture e il green pass per gli spostamenti, e un incontro con le Regioni.

SCUOLA Tra i nodi da sciogliere, soprattutto quelli relativi al rientro a scuola previsto al 100%, per gli studenti di ogni ordine e grado, in zona gialla e arancione. L'esecutivo, sul ritorno in classe, sembra convinto a non arretrare, a non concedersi cedimenti. "Non se ne parla. All'ultima cabina di regia - ha raccontato all'Adnkronos uno dei ministri che ne ha preso parte - Draghi era convintissimo sul ritorno in aula, il più convinto di tutti. Su questo sono certo che non tornerà indietro, vuole i ragazzi in classe. La scuola prima di tutto, ha detto mentre decidevamo delle riaperture, ricordandoci come l'istruzione sia rimasta drammaticamente indietro in questo anno di pandemia".

COPRIFUOCO Attesa anche una decisione sul coprifuoco, con la Lega che spinge per far slittare di un'ora la misura, facendola scattare alle 23 e non più alle 22. "Porteremo in cdm proposta di allargare coprifuoco alle 23, lo chiede il buon senso. Speranza qualche ascolto ha iniziato a darlo", ha fatto sapere Matteo Salvini.

PASS SPOSTAMENTI Sulle ipotesi di un pass che consentirebbe gli spostamenti ai vaccinati, ai guariti da Covid e, appunto, a chi ha un tampone negativo, effettuato nelle 48 ore precedenti, si è espresso Roberto Burioni, docente all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. "Leggo che si consentirebbe libertà a chi ha un tampone negativo nelle 48 ore precedenti per prevenire il Covid. E' come consentire rapporti sessuali non protetti a chi si è infilato un profilattico nelle 48 ore precedenti per prevenire l'Aids. Non ha alcun senso razionale", scrive su Twitter. Ad avvalorare la tesi Burioni cita in un altro tweet un articolo del 'Journal of Clinical Microbiology': "122 marinai vengono imbarcati in un peschereccio dopo un tampone Pcr negativo. Nonostante questo, a bordo parte un focolaio di Covid che colpisce l'85% dell'equipaggio". "Vi ho citato uno studio - chiarisce - ma potrei citarvene altri 20 che dicono la stessa cosa". E "sempre rimanendo nel tema del 'passaporto' - insiste il virologo su Twitter - chi è vaccinato con i vaccini a mRna diminuisce la sua capacità di trasmettere la malattia di almeno il 90% (ma forse pure molto di più, lo sapremo presto). Queste le verità scientifiche, poi la politica decida", conclude il virologo.

Diversa la linea del sottosegretario alla Salute Andrea Costa, per il quale "il pass vaccinale crea sicurezza, consente una mappatura e una tracciabilità e se ne parla non solo per spostamenti tra Regioni di colori diversi", bensì "anche per garantire e gestire l'accesso ad eventi pubblici, tra cui quelli sportivi, ma non solo. Non deve essere un elemento che crea discriminazione e proprio per questo il concetto del pass si fonda su tre elementi: i cittadini vaccinati, chi ha contratto il Covid nei 6 mesi antecedenti allo spostamento o all'evento in oggetto e un tampone negativo effettuato nelle 48 ore antecedenti. Mi pare che questi tre elementi creino una parità tra tutti i cittadini e non una disparità", ha detto intervistato questa mattina in diretta su Rtl 102.5 in 'Non Stop News'. "In un primo momento - ha precisato - l'ipotesi è quella di un pass cartaceo dove vengono indicati i dati e i criteri che ho detto poc'anzi, poi con il tempo penso si può arrivare a una tessera sanitaria dove vengono inseriti tutti gli elementi. E' un percorso all'inizio, sarà condiviso con le Regioni e credo che possa essere una buona soluzione".