A quasi un mese, ormai, dalle elezioni regionali, anche Sardigna Libera fa un’analisi del voto e delle prospettive future del movimento di Claudia Zuncheddu, candidata con Sardi liberi (candidato presidente Mauro Pili), nella tornata elettorale del 24 febbraio.

“Al di là del preannunciato risultato elettorale delle singole formazioni identitarie e indipendentiste, – dichiara Zuncheddu – Sardigna Libera ha contribuito con le sue candidature in Sardi Liberi, così come altri movimenti indipendentisti in Autodeterminazione e nel Partito dei Sardi a tenere viva l’Idea dell’alternativa possibile ai blocchi dei partiti italiani”.

“Ancora una volta – aggiunge – prendiamo atto che l’unica vittoria è del Pensiero Unico che racchiude i partiti italiani di centro destra, di centro sinistra e del M5S. Poco importa l’ordine d’arrivo delle tre formazioni, sappiamo bene che nulla cambierà per la Sardegna.

“Non è più tempo di testimonianza senza un’aspettativa di vittoria. I partiti italiani in Sardegna – sottolinea ancora Claudia Zuncheddu –, con i loro ascari, si sono creati ad hoc una Legge elettorale che tutela il bi e il tri-polarismo italiano, escludendo le minoranze politiche fuori dai blocchi. Nessuno all’interno delle istituzioni ha voluto rimettere in discussione quella Legge e nulla è stato fatto fuori perché le minoranze si unissero per poter competere, seppur con difficoltà, alla pari degli altri”.

“Gli unici sconfitti siamo solo noi – queste ancora le sue parole –, incapaci di uscire fuori dagli schemi, di adottare nuove strategie, di comprendere che noi non siamo né soli, né deboli. Noi dobbiamo solo unirci ed organizzarci”.

“Sardigna Libera, considerando assolto il suo impegno nella competizione elettorale con Sardi Liberi, – prosegue Claudia Zuncheddu – riprende il proprio cammino per promuovere processi unitari che tendano a creare un vasto fronte del Popolo sardo che accolga tutte le lotte territoriali, i movimenti identitari, indipendentisti, progressisti, ambientalisti, anticolonialisti, dei diritti civili, antimilitaristi, di singoli cittadini ed intellettuali che si sono contrapposti alla violazione di nostri diritti e alle politiche di espropriazione ed impoverimento delle nostre risorse promosse ieri dal centro sinistra ed oggi dal centro destra. Se non lo facciamo noi – conclude –, nessuno lo farà per noi”.