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“Bene la dichiarazione dello stato di emergenza che consente di attivare i processi per portare acqua per gli animali ed eventuali forniture straordinarie, ma è in fortissimo ritardo la dichiarazione dello stato di calamità naturale che risulta, quindi, urgentissima. La dichiarazione di calamità naturale, infatti, è necessaria per identificare le zone colpite e, quindi, poter attivare tutti i provvedimenti previsti dalle leggi nazionali, attingendo ai fondi disposti dal Governo”. Lo dichiara Coldiretti Sardegna analizzando la delibera della Giunta regionale varata ieri.
“È ormai da oltre 3 mesi che abbiamo chiesto all’assessorato dell’Agricoltura di procedere per la presentazione della delibera facendo leva sui dati già in possesso di Arpas che identificano senza possibilità di errore le zone colpite da siccità su tutte le colture - sottolinea Coldiretti - si ritiene pertanto che, come già successo in passato numerose volte, non vi sia la necessità di attivare i processi di verifica sul campo, che oltre a far ritardare i tempi risultano inutilmente costosi. Questo cambio di passo sull’utilizzo delle tecnologie informatiche, compresa l’intelligenza artificiale rappresenta quanto chiesto da Coldiretti in occasione del confronto con i candidati presidenti - continua Coldiretti - il taglio della burocrazia in un’occasione di questo tipo rappresenta un elemento vitale per far si che le aziende possano essere aiutate tempestivamente”.
“Lo stato di calamità naturale è determinante per le nostre aziende - sottolinea Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna - ci sono tanti interventi che solo con questa dichiarazione possono essere messi in campo e rappresentano un'ancora di salvezza per molte nostre aziende ormai allo stremo - aggiunge - tra l’altro si tratta di un atto che si può fare molto rapidamente, come dimostra il caso della Sicilia che, in brevissimo tempo, aveva prontamente approvato”.
Su questo, aggiunge Luca Saba, direttore Coldiretti “in Sicilia è dallo scorso 9 febbraio (delibera numero 37), ovvero quasi sei mesi fa, che si sta operando dopo lo stato di calamità che dà la possibilità alle aziende di poter attivare i processi previsti dal decreto legislativo 102 del 2004, ovvero sgravi contributivi Inps e indennizzi diretti oltre che di consentire l’attivazione del Fondo Agri catastrofale (AgriCat) su cui, in conseguenza alla delibera adottata, la Sicilia ha portato a casa dal Governo italiano 15 milioni di euro - conclude Saba - chiediamo di nuovo con forza all’esecutivo regionale e alla presidente Alessandra Todde, di fare questo passaggio sollecitando la struttura amministrativa”.