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Uno striscione davanti alla scuola ANSA/ CIRO FUSCO
È una storia brutta, quella del piccolo Loris Stival. Una storia brutta che diventa più brutta ogni minuto che passa, ad ogni indiscrezione, ad ogni dichiarazione e ad ogni confidenza che riesce a trapelare dal riservato e discreto meccanismo delle indagini che gli inquirenti portano avanti quasi con affanno per individuare al più presto il mostro che ha ucciso con tanta violenza il bimbo di 8 anni.
IL CACCIATORE.
A Santa Croce Camerina, provincia di Ragusa, forse, l’assassino gira ancora indisturbato e le mamme del paese hanno un terrore matto che possa colpire ancora. Orazio Fidone, il cacciatore che ha trovato il cadavere del piccolo in quel campo a pochi chilometri dalla scuola dove la madre racconta di averlo lasciato sabato mattina, è stato iscritto nel registro degli indagati ma questo, spiegano gli investigatori, “E’ un atto dovuto, formale, perché nessuna pista va esclusa e avevamo necessità di iscrivere Fidone nel registro per poter perquisire a fondo le sue auto (dove sono stati rinvenuti dei capelli da analizzare) e la sua abitazione.” Abitazione dove erano nascoste migliaia di munizioni da caccia e da guerra e diverse armi detenute illegalmente.
LA MAMMA.
Ieri, in serata, un clamoroso colpo di scena. Pare che le immagini delle telecamere poste lungo il tragitto che avrebbe fatto la madre di Loris, Veronica, per accompagnare il piccolo a scuola, abbiano ripreso sì l’auto della donna, ma a bordo, del bimbo, non ci sarebbe traccia. Un particolare che non è stato ufficializzato, anche se la donna ieri sera è stata convocata in Questura per alcuni chiarimenti urgenti. Sono state sottoposte alla sua attenzione anche le mutandine ritrovate ieri davanti alla scuola elementare, per cercare di capire se fossero realmente quelle di Loris (scomparse) o se invece qualche mitomane avesse deciso di lasciare l’indumento davanti all’edificio. La donna non avrebbe riconosciuto gli slip.
L’OMBRA DELL’ORCO.
Veronica si è sempre definita madre attenta e premurosa ma in paese, dopo un primo momento, inizia a venir fuori un’altra verità. Si mormora che non fosse così protettiva come vuol far credere, forse affidava il bambino a qualcuno. Lei stessa ha raccontato che Loris usciva spesso con bambini più grandi, bambini ai quali ora potrebbe rivolgersi l'attenzione di chi indaga. L’ipotesi che prende piede è che il bimbo conoscesse bene la persona che lo ha ucciso, gli inquirenti sono sempre più convinti che fosse da tempo vittima di molestie e delle attenzione di un personaggio che lo insidiava. Un orco che si è portato via per sempre il piccolo Loris.