"Sardegna senza energia, sempre più povera, un deserto industriale e produttivo, per costringere un popolo affamato ad accettare le scorie nucleare. Un piano che avanza subdolo, con silenzi e complicità".

Lo ha denunciato alla Camera il deputato sardo del gruppo "Unidos" Mauro Pili, aggiungendo che società fornitrici della Sogin (l'azienda di smaltimento delle scorie nucleari) "studiano il sito di Ottana e avviano verifiche per il sito della Sardegna centrale".

"Un progetto ormai chiaro - ha spiegato Pili - desertificare il sistema produttivo a partire dalla chiusura delle centrali elettriche, impedire progetti industriali e presentarsi come salvatori della Sardegna con un piano di deposito di scorie nucleari, ammantato di ecologia e occupazione".

"Nell'Isola girano società iscritte nella vendor list di Sogin, quelle 10-12 società che rientrano nei requisiti della Sogin per realizzare il deposito unico - ha detto Pili -. Girano in Sardegna, passeggiano per il sito di Ottana a misurare terreni".

"Se si guardano i dati riservati della spesa di Sogin - ha aggiunto Pili - ci sono due polizze assicurative (una di 339 mila euro) stanziate da Sogin e pagate a una società inglese per fare un brokeraggio di polizza assicurativa RC trasporto nucleare, rischio per responsabilità connesse al trasporto marittimo. Sogin sta sondando il campo per verificare come si possa fare il trasporto nucleare marittimo".