5 OTTOBRE 2017

Una ragazza di Orune è il superteste del processo a Cubeddu. Conferma davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Nuoro di aver visto il giovane di Ozieri la mattina dell'omicidio a bordo dell'auto dei killer. (LINK)  

 

8 AGOSTO 2017

ore 18:30 – La fuga di Pinna dura appena un'ora e mezza. Viene ritrovato dai carabinieri dentro una chiesa di Maracalagonis. (LINK)

ore 17:00  Paolo Pinna evade dal carcere di Quartucciu dove è detenuto. (LINK)
 
3 LUGLIO 2017

Inizia il processo ad Alberto Cubeddu nel Tribunale di Nuoro.
 

22 MAGGIO 2017

In serata Roberto Pinna, 50 anni, padre di Paolo, vittima di un agguato nelle campagne di Nule. L’uomo ferito ad un braccio ma salvo. L’ombra della vendetta sul paese del Goceano. (LINK)

6 APRILE 2017

Paolo Pinna condannato a 20 anni dal Tribunale dei minori di Sassari. Massimo della pena per il 19enne di Nule processato con rito abbreviato. Secondo la sentenza Pinna avrebbe ucciso Masala in concorso con Cubeddu. Dopo averne occultato il cadavere, gli assassini si sarebbero appropriati dell’auto della vittima recandosi ad Orune per uccidere Monni e far ricadere sullo stesso Masala i sospetti del secondo omicidio.

 

13 MAGGIO 2017

La Procura di Nuoro conclude le indagini preliminari su Alberto Cubeddu notificandogli il 415 bis.

 

26 OTTOBRE 2016

Francesco Pinna, 58 anni, zio di Paolo Pinna e Alberto Cubeddu, finisce agli arresti domiciliari per aver minacciato Alessandro Taras, 40enne di Ozieri, testimone chiave del processo ai due cugini. Taras aveva raccontato ai carabinieri di aver assistito all’incendio dell’auto di Masala nelle campagne di Pattada. “Dì a tuo fratello di stare attento a quello che dice”, aveva detto Francesco Pinna nel corso di una telefonata a Matteo taras, fratello di Alessandro.

 

25 MAGGIO 2016

Il giorno dopo la morte di mamma Carmela, nell’ambito delle indagini sul duplice omicidio finiscono in manette Paolo Pinna, Alberto Cubeddu e il 26enne Antonio Zappareddu di Ozieri, trovato in possesso di un fucile e una pistola ma estraneo ai fatti di Nule e Orune. (LINK)

24 MAGGIO 2016

Carmela Dore, madre di Stefano Masala, muore stroncata da un brutto male che si era impossessato di lei poco dopo la scomparsa del figlio. I suoi ultimi pensieri sono rivolti proprio al giovane scomparso da oltre un anno. (LINK)

11 MAGGIO 2016

Papa Francesco scrive ai genitori di Stefano. “Il Santo Padre è venuto a conoscenza della scomparsa del vostro caro figlio Stefano e vuole esprimervi tutta la sua sincera vicinanza in questo momento di profonda tristezza e di dolore”.

                                          

17 FEBBRAIO 2016

Anche Alberto Cubeddu viene iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di aver ucciso Masala in concorso con il cugino Paolo Pinna.

 

9 FEBBRAIO 2016

ore 8:00 – Il più giovane dei due indagati per l'omicidio Monni viene iscritto nel registro degli indagati anche per la scomparsa di Stefano Masala e la notizia viene divulgata a mezzo stampa. L'accusa della Procura della Repubblica dei Minori di Sassari è la stessa: omicidio.

 

17 GIUGNO 2015

ore 9:00 – I due sospettati della prima ora, un diciassettenne di Nule e un suo cugino ventenne residente nelle campagne di Ozieri, vengono ufficialmente iscritti nel registro degli indagati quaranta giorni dopo l'omicidio. Le loro case sono perquisite per tutta la giornata alla ricerca di elementi utili per la risoluzione del caso. (LINK)

16 MAGGIO 2015

ore 12:00  I cittadini di Orune, feriti dall'attacco mediatico rivolto alla propria comunità, chiedono al Michele Deserra di intervenire per difendere il paese. Deserra, intervistato da Sardegna Live, "Rispetto per Orune!". (LINK)

 

15 MAGGIO 2015

ore 8:00  Emerge un nuovo particolare dalle indagini. Secondo un testimone interrogato, Gianluca Monni la sera prima di morire si trovava a Nuoro con degli amici in un bar del centro. Qui, stando al racconto, avrebbe avuto un'accesa discussione con un gruppo di ragazzi prima di rientrare a casa a tarda sera. Nelle stesse ore, a Nule, Stefano Masala usciva di casa dicendo di avere "un appuntamento importante". (LINK)

 

14 MAGGIO 2015

È passata una settimana esatta dalla scomparsa di Stefano Masala e ancora di lui non si hanno notizie.

 

13 MAGGIO 2015

ore 9:00 – Alcuni operai della forestale ricordano che mentre erano a lavoro, la mattina dell’omicidio, da una macchina grigia che si era fermata a una fontana che si trova all’uscita di Orune scesero due giovani che, dopo essersi sfilati lo scaldacollo che li copriva, si sciacquarono il viso discutendo animatamente. Gli operai che assistettero alla scena non prestarono molta attenzione ad una situazione apparentemente normale.

ore 21:00 – La trasmissione ‘Chi l’ha visto?’, in onda su Rai Tre, racconta la storia di Stefano. Il padre, per la prima volta, parla in tv lanciando l’ennesimo appello nella speranza che il giovane possa sentirlo e tornare a casa o che chi ha visto qualcosa si decida a parlare.

ore 22:00 – Dall'analisi dei tabulati telefonici è emerso che, la sera in cui scomparve, Stefano Masala ricevette una chiamata al cellulare da uno dei sospetti. Forse, allora, era davvero con lui che doveva incontrarsi quella sera?

 

12 MAGGIO 2015

ore 8:00 – Il modello dell’auto di Stefano coincide con quello dell’auto usata dai killer che hanno ucciso Gianluca. A confermarlo sono i testimoni che erano lì con la vittima in attesa del pullman. Gli assassini erano a bordo di una macchina grigia di piccola cilindrata con dei fiocchi bianchi come quelli applicati all’auto del padre di Stefano in occasione di un matrimonio.

ore 9:00 – Si affievoliscono progressivamente le speranze di trovare vivo Stefano. I sommozzatori cercano il suo corpo nel Lago Lerno di Pattada mentre le unità cinofile e i cacciatori di Sardegna perlustrano per tuta la mattina le campagne attorno al luogo del ritrovamento dell’auto e l’ingresso del paese di Pattada in cerca di tracce utili alle indagini. 

11 MAGGIO 2015

ore 12:00 – Vertice in Procura a Nuoro. Il sospetto è che la macchina a bordo della quale Stefano Masala si è allontanato di casa sia la stessa con cui i killer sono andati ad Orune per uccidere Gianluca. Rimane da capire se Stefano, conosciuto in paese per il buon cuore e la disponibilità, sia stato costretto dagli assassini ad accompagnarli e se gli sia stato fatto del male. La vendetta dopo il torto subito a dicembre, dunque, potrebbe essere il movente dell'omicidio di Gianluca. A Cortes Apertas, la sera della lite, pare ci fosse anche Stefano che rimase molto scosso da quanto accaduto.

 

10 MAGGIO 2015

ore 8:00 – Da Nule partono i primi gruppi di volontari che, assieme a barracelli e protezione civile, ancora oggi sono impegnati quotidianamente nella ricerca di Stefano nelle campagne e nei boschi della zona.

ore 10:00 – La vicenda della lite assume un’importanza sempre più centrale nelle indagini. Dicembre 2014, Cortes Apertas a Orune. In una sala da ballo del paese barbaricino i ragazzi si divertono, scherzano, bevono. Tanti i giovani accorsi anche dai paesi vicini per prendere parte alla rinomata rassegna. 

Qualche bicchiere di troppo, e alcuni ragazzi di Nule iniziano a infastidire Eleonora, la fidanzata di Gianluca Monni che è costretto ad affrontare i balordi. I nulesi rispondono a tono, ne nasce una zuffa durante la quale, uno di loro, punta una pistola contro la tempia di Monni che reagisce disarmandolo e cacciando via di malo modo assieme agli amici gli ospiti indesiderati.

ore 17:00 – Gli investigatori individuano i ragazzi di Nule coinvolti in quella rissa di dicembre. Uno di loro si fece molto male, vengono interrogati come persone informate sui fatti ma la sensazione è che il cerchio si stia per chiudere attorno a tre giovanissimi del paese del Goceano.

ore 20:00 – I genitori di Masala, venuti a conoscenza del possibile legame tra la scomparsa del figlio e la morte dello studente di Orune spiegano: “Nostro figlio non farebbe del male a nessuno, potrebbe essere stato usato o raggirato da qualcuno”.

 

MAGGIO 2015

ore 4:00 – L’auto di Stefano Masala viene trovata in fiamme in una radura che costeggia la statale 128 bis, a poca distanza da Pattada. A riconoscere il mezzo è proprio il padre del ragazzo che raccoglie da terra un pezzo di carrozzeria riconoscendovi dei lavori di saldatura che lui stesso aveva eseguito. (LINK)

ore 13:00 – La pista passionale per l’omicidio Monni è quella più battuta dagli inquirenti. Dalle indagini emergono particolari sconcertanti: i ragazzi con cui Monni litigò per difendere la ragazza erano tutti di Nule, lo stesso paese di Stefano Masala. Si inizia a sospettare che la scomparsa di Masala e l’omicidio di Monni siano in qualche modo legati. (LINK)


8 
MAGGIO 2015

ore 7:30 – Ad Orune, 30 km a sud di Nule, Gianluca Monni, studente 19enne, attende il pullman in Corso Repubblica per andare a scuola a Nuoro quando viene raggiunto da tre fucilate, due al fianco e una in faccia, esplose da due killer col volto coperto che fuggono via in macchina. In un primo momento si pensa a un regolamento di conti in stile codice barbaricino. (LINK)

ore 12,00 – Fin da subito è chiaro che la vittima era un ragazzo per bene, incensurato ed estraneo ad ambienti malavitosi. Ben voluto e apprezzato da tutti, Gianluca Monni avrebbe conseguito l’esame di maturità a luglio. Fra i racconti degli amici della vittima, uno in particolare attira l’attenzione degli inquirenti: qualche tempo fa, Monni, era rimasto coinvolto in una lite con alcuni ragazzi che avevano importunato la sua fidanzata. (LINK)

ore 17:00 – La famiglia di Stefano Masala, nel frattempo, dopo meno di 24 ore dalla sua scomparsa decide di dare l’allarme e diffondere sul web le foto del ragazzo per venire a conoscenza di eventuali avvistamenti. (LINK)

 

7 MAGGIO 2015

ore 19:45 – Stefano Masala, 28enne di Nule, esce di casa a bordo della Opel Corsa grigia del padre. “Ho un appuntamento importante” dice il ragazzo.

ore 20,10 –  Un barista di Nule, suo amico, racconta di aver visto Stefano entrare nel suo locale per poi uscire quasi subito senza dare spiegazioni a nessuno. “Sono di fretta, ho un appuntamento con degli amici”, avrebbe frettolosamente risposto il giovane a chi gli domandava dove andasse. Da quel momento non si avranno più notizie di Stefano.

ore 22,00 – Il padre di Stefano chiama il cellulare del figlio che è però irraggiungibile. Si scoprirà dopo che già dalle 21 il cellulare del ragazzo era spento.